Come insegnante di pittura mi viene chiesto spesso se dipingo quadri. No, non li dipingo.
Se faccio mostre. No, non faccio mostre.
Allora insegni perché non hai successo?
No, al contrario, ho successo perché insegno.
Vengo da un’Accademia di Belle Arti dove ho studiato la tecnica, i materiali, il “come”.
Poi ho studiato in un corso di laurea specialistica dove gli insegnanti erano artisti, curatori e critici “rubati” alla loro libera professione per un paio di mesi l’anno, il tempo di venire a raccontarci quello che stavano facendo, in senso pratico e concettuale. Assistevamo a telefonate con l’assicuratore, perché trasportare un’opera di 6 metri per 3 dalla Serbia alla Francia per la prossima mostra era un problema reale. E’ stato bellissimo. Ma mi ha anche fatto continuamente “mettere a bagno” nel mondo delle mostre e di tutto quello che ci sta dietro. Io non sono interessata. Troppo spesso mi sono trovata a parlare di aria fritta. E a me l’aria fritta…sembra senza sapore. Quello che interessava a me, mi avrebbe obbligata a stare per ore a discutere di cose che non portavano da nessuna parte (secondo il mio personalissimo punto di vista), con paroloni e filosofie astruse, mentre io volevo solo sporcarmi le mani con i colori. Ho scelto un’altra via. Con grandissimo rispetto per chi in quell’ambiente ci è rimasto e si trova a proprio agio. Io la vedo come chi sa nuotare e decide di scegliere se vuole farlo in piscina, in mare, fare l’istruttore di nuoto o occasionalmente immergersi in una vasca qualsiasi, con gli amici.
A tutti noi piace l’acqua, lasciatecela vivere come ci pare e piace.
Per concludere, da nerd del mio settore quale sono, non avrei potuto scegliere via più bella che dedicare parte della mia professione all’insegnamento. Mi permette di sfidarmi continuamente e scoprire cose nuove, guardare molto più lontano, e non solo con i miei occhi, ma con gli occhi di chi sceglie di studiare con me. Il tutto, portando piacere nella vita altrui, grazie a una delle mie passioni più grande: l’arte. Quindi si, mi sento di avere successo anche se non faccio mostre. O proprio per questo.
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