Tempo fa mi sono ritrovata a vedere un programma televisivo in cui venivano ospitati dei ragazzi di quinta superiore, provenienti da varie scuole, per presentare un argomento di cui discutere insieme.
La scuola scelta era il liceo artistico e l’argomento della puntata era il rischio.
Che cos’è, che cosa vuol dire… mi ha fatto riflettere il fatto che i ragazzi abbiano più volte detto che anche la scuola che hanno scelto costituisce un rischio, perché il liceo artistico è visto da tanti come una scuola facile, dove prendere buoni voti non richiede troppo impegno… tanto i voti te li danno su quello che disegni!
Mio marito si è girato verso di me e mi ha detto: E’ vero? Anche a te dicevano che facevi “solo” il liceo artistico (ai miei tempi Istituto d’arte, ne vado troppo fiera per non sottolinearlo) e che era facile?
Sì, è vero.
Ed è un po’ triste. Perché come ha detto una dei ragazzi in trasmissione, stare a contatto con l’arte e portarla nella quotidianità delle persone è una cosa importante, di cui io personalmente, e anche lei, ci sentiamo onorate. Coltivare un pensiero creativo e curioso, capire come far crescere i nostri strumenti per vedere sempre delle soluzioni alternative, non è cosa da poco.
Che poi, a dircela tutta, non capisco che differenza passi tra essere bravi a fare i conti e fare ragioneria (non è facile, per chi sa fare i conti, fare ragioneria?) ed essere bravi a disegnare e fare una scuola creativa. Mi sa che qui ci portiamo dietro un bel po’ di pregiudizi risalenti a tempi molto lontani.
Per me scegliere di fare un liceo artistico è:
-prendersi il rischio di arrivare a conoscere parti di noi stessi che con altre scuole forse sarebbero rimaste lì per più tempo, perché vieni inevitabilmente stimolato a riflettere a 360 gradi (vuoi la partecipazione da un concorso su un tema particolare, vuoi la discussione sull’opera d’arte di un determinato artista…)
-è essere stimolato a pensare con la tua testa, perché ogni giorno vieni messo nella condizione di decidere se portare avanti dei progetti con convinzione o rinunciare perché c’è qualcosa che non va…
-è pensare di aver scelto una scuola che non ti darà forse lavoro sicuro, e quindi ti chiede molto prima dell’ora di crearti una visione del futuro, di quello che vuoi fare e di come raggiungerlo. Insomma, immagini già da giovane che forse ti dovrai fare un mazzo così.
Quale miglior preparazione alla vita?
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