Sono sicura che almeno una volta in vita tua avrai visitato una mostra d’arte e ti sei ritrovato, di fronte alle opere di un grande artista, a pensare "eh, ma chissà quanto tempo dedicava alla pittura!".
In questi casi ci viene quasi naturale pensare che se non dedichiamo una quantità immane di tempo alla nostra passione, non vedremo mai grandi risultati. E questo, ovviamente, finisce per scoraggiarci (ottenendo il risultato contrario, ovvero che magari non dedichiamo a quella passione nemmeno il poco tempo libero che abbiamo).
Dopo questi primi due anni di sperimentazione, posso affermare con una certa sicurezza che l’audiopittura è un viaggio che ti permette di entrare dentro te stesso abbastanza velocemente da poter arrivare a degli ottimi risultati anche se hai un lavoro, una famiglia, altri interessi… e non puoi dedicare tutto il tempo alla pittura come facevano tanti pittori del passato.
Perché? Che cos’ha l’audiopittura che altre discipline non hanno?
L’audiopittura ti obbliga ad entrare dentro te stesso, e a interpretare quello che senti. E per questo non hai bisogno di ore, hai bisogno di essere presente.
Quello a cui tengo di più è quel famoso “qui e ora” di cui spesso si parla. Non è facile, lo so benissimo, ritagliarsi del tempo di qualità per le proprie passioni, ma quando riesci a farlo, ti rendi conto che è proprio la qualità che conta, e non la quantità di ore che riesci a mettere da parte per la tua passione. Bastano anche pochissime ore a settimana, suddivise magari in più sessioni, per vedere già un miglioramento… L’importante è esserci!
Quando mi veniva da chiedermi se avesse senso ho continuato a testarla, a provare, a prendere per mano degli alunni (mai visti prima, di vecchia data, giovanissimi e meno giovani) e a raccontare loro quali erano i movimenti da fare: ecco, lo so, l’audiopittura ha senso!
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