È un’idea che ho in mente da sempre ma che negli ultimi anni si fa strada sempre di più: dovremmo vedere la pittura come una forma di meditazione.
Quante volte mi hai sentito dire che il mio modo di insegnare mira a tirare fuori da ognuno la sua unicità, e non creare infinite copie di me stessa? Ecco, per me insegnare pittura è come prendere per mano qualcuno, insegnando a vivere del tempo di qualità.
Non sono importanti i progressi o in quanto tempo tu riesca a ottenerli, ma è importante appropriarsi del tuo tempo e farne finalmente ciò che vuoi. La domanda che dovresti sempre farti è: “sono felice di come uso il mio tempo”?
Le tecniche di mindfulness per riappropriarti del tuo tempo, rilassarti e vivere nel momento sono diverse, ma se ti dicessi che anche la pittura può essere una di queste? Io vedo la pittura come meditazione, ma anche come liberazione dalle nostre paure.
Lascia andare la paura di non essere abbastanza, di non progredire velocemente come vorresti, la paura di essere meno degli altri, e abbandonati al momento pensando solo a divertirti. Vedrai che è una sensazione così pazzesca che non potrai più farne a meno!
Vuoi un piccolo consiglio per iniziare?
Abituati a dipingere su tanti fogli in contemporanea. Questo significa dare forma a molti pensieri diversi, per poi tornarci in un secondo momento a opera compiuta per ragionare. Ti consiglio di tenere sempre a portata di mano dei taccuini su cui dipingere, per esempio quando ti avanza del colore. Ci puoi tornare sopra in mille momenti diversi, aggiungere dei dettagli, ritornarci quando hai bisogno di meditare. Perché non c’è sempre bisogno di sapere in che direzione ti porterà un progetto, ci hai mai pensato?
Ti basterà riempire le pagine di colore ogni volta che avrai bisogno, e portare il tuo progetto nella direzione che vuoi tu ogni volta che ci metti le mani.
…Et voilà, ecco la pittura come meditazione!
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